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Inventori di malattie. Dimezzato il colesterolo: le lobbies ringraziano!

«La scienza medica è un’impresa industriale gestita e controllata da produttori
(medici, ospedali, laboratori farmaceutici) che incoraggiano la diffusione di
procedimenti d’avanguardia costosi e complicati, e riducono così il malato
e i suoi familiari allo stato di docili clienti» (Ivan Illich).

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«Il modello di business dell’industria farmaceutica è basato proprio sull’allargamento
della sfera delle malattie: il marketing creativo serve ad ampliare il bacino di clienti,
convincendo chi è probabilmente sano a ritenersi almeno moderatamente malato».
(Allen Frances, medico psichiatra).

Dimezzato il colesterolo! Le lobbies ringraziano…

di Marcello Pamio
31 agosto 2016

Nel libro “La fabbrica dei malati” spiego nel dettaglio come avviene la creazione di milioni di nuovi malati ogni anno. Sto parlando di persone oggettivamente sane che diventano da un giorno all’altro malati da curare con farmaci e droghe. Sono i moderni schiavi dell’Industria farmaceutica. Una delle strategie principe per la creazione di nuovi malati è proprio l’abbassamento dei cosiddetti “valori di normalità, ossia quei parametri che stabiliscono se una persona è sana oppure no. Glicemia, trigliceridi, colesterolo, ipertensione, ecc. Panel, gruppi di esperti rappresentati da baroni universitari, opinion leader (pagati profumatamente per la loro influenza tra i colleghi) si riuniscono in congressi e decidono le linee guida che saranno osservate da tutti i medici del mondo. Stabiliscono quindi i famosi protocolliUna responsabilità enorme perché decidono se una persona è sana o malata. Ovviamente la responsabilità va di pari passo con il livello di coscienzaSe infatti una persona non ha coscienza, non si pone alcun problema etico e morale nelle proprie valutazioni e decisioni, ed è certamente e più facilmente corruttibile dai soldi, dalla brama di fama e potere.

Le linee guida

Le linee guida ufficiali per i livelli di colesterolo ematico stabilivano il limite massimo di 200 mg/dL (qualche laboratorio spinge per 190 mg/dL). I range considerati normali: Hdl: 40 – 80 mg/dL; Ldl: 70 – 180 mg/dL; Colesterolo totale: 120 – 220 mg/dL. La Società europea di cardiologia (ESC) si è riunita a Roma proprio in questi giorni stilando le nuove linee guida internazionali, rivoluzionando in basso (ovviamente) i parametri del colesterolo. Secondo la casta dei cardiologi il limite massimo del colesterolo Ldl va dimezzato, senza se e senza ma. Non esiste più alcun dubbio, ne sono certi. Fino a ieri le indicazioni variavano a seconda del rischio personale legato a vari fattori, quali la familiarità, le malattie cardiache e lo stato di salute, e comunque il colesterolo “cattivo” (Ldl) non doveva mai superare i 190 mg/dL. Da oggi NON dovrà mai superare quota 100 mg/dL e attenzione non solo nelle persone a rischio, ma praticamente in TUTTE. Una generalizzazione e massificazione assai rischiosa per l’uomo della strada ma molto interessante per chi produce le statine … Abbassando il valore del colesterolo Ldl ovviamente si abbasserà tutto anche il colesterolo totale, creando decine di milioni di nuovi malati. Molto probabilmente il colesterolo totale diventerà di 180 mg/dL … Tale abbassamento non è strano visto che il mantra dei cardiologi ortodossi è: “Abbassare il colesterolo il più possibile!”. Si arriverà al punto che non servirà più alcun limite massimo perché le indicazioni, i protocolli saranno quelli di abbassare il colesterolo sempre di più. Follia disumanizzante di una medicina interventista assai lucrosa.

Lo studio che contraddice

pericolo-genericoInteressante è sapere che solamente due mesi fa uno studio pubblicato sul British Medical Journal affermava esattamente il contrario: il colesterolo alto NON È un fattore di rischio per le malattie cardiache negli anziani!

 Va precisato che il British Medical Journal è uno dei pochissimi giornali accreditati, se non l’unico, sganciato dall’Industria chimica: non riceve finanziamenti e pubblicità diretta. Quindi è sempre stato una spina nel fianco dell’establishment. Secondo lo studio, il colesterolo alto avrebbe un effetto protettivo contro diverse malattie tra cui il cancroQuesta la conclusione di un gruppo internazionale di esperti che ha passato in rassegna 19 diversi studi sull’argomento condotti su 68.000 personeQuindi non sarebbe vero il legame tra alti livelli di colesterolo Ldl (il terribile colesterolo cattivo) e le malattie cardiache nelle persone sopra i 60 anniInfatti il 92% degli anziani con colesterolo alto ha vissuto a lungo o più a lungo di chi aveva livelli bassi di colesterolo! E nel rimanente 8% della popolazione studiata non è stata trovata alcuna associazione. Secondo i ricercatori pertanto bisogna «rivalutare la prescrizione di statine, i cui benefici sono stati esagerati». Tra le ricerche prese a sostegno ve ne sono due condotte su un campione complessivo di 140.000 persone, per 10 e 30 anni, che hanno rilevato un’incidenza più bassa di cancro in chi aveva il colesterolo più alto e una minore mortalità negli individui con una storia familiare di colesterolo alto. Da una parte ci dicono che il colesterolo va abbassato sempre più, dall’altra che il colesterolo alto invece protegge l’uomo da malattie gravi, tra cui il cancro! Chi ha ragione?

Il nuovo farmaco che dimezza il colesterolo Ldl

pericolo-genericoÈ assai interessante sapere cosa bolliva nella pentola dell’Industria chimica precedentemente al congresso della Società di cardiologia europea … La pentola – esattamente come il cappello del mago – conteneva nuovi e miracolosi prodotti. Erano lì pronti per l’umanità.

Il CHMP, Comitato dei Medicinali per Uso Umano dell’EMA, ha espresso parere favorevole per evolocumab (Rephata), messo a punto da Amgen e alirocumab (Praluent) prodotto dalla Sanofi, i primi farmaci anticorpo monoclonali per il trattamento dell’ipercolesterolemia. La coincidenza veramente sorprendente è che il valore del colesterolo Ldl con questi farmaci viene più che dimezzato, esattamente come le ultimissime raccomandazioni dei cardiologi europei.

Il mago questa volta ha superato se stesso.

I cardiologi per salvaguardare la salute pubblica decidono per il dimezzamento del colesterolo cattivo e miracolosamente sono pronti dei farmaci che fanno esattamente questo.

Ma cosa volete di più?

Ecco un esempio degli stupefacenti miracoli che avvengono in medicina.

Anche perché servono circa 10 mesi per la procedura di autorizzazione alla messa sul mercato da parte dell’ente preposto (FDA, EMEA, ecc.). Sapete questo cosa significa? Era tutto calcolato da tempo.

Anche il prezzo di questi prodotti è veramente stupefacente …

La Amgen ha reso noto il prezzo al quale sarà venduto in alcuni paesi europei il Rephata (evolocumab): in Gran Bretagna il prezzo è di 340 sterline per una singola confezione (sic) che dura meno di un mese (28 giorni), equivalenti a circa 6.780 dollari per un anno di terapiaMeno della metà del prezzo fissato per il mercato americano dove costa la bellezza di 14.100 dollari. In Austria e Finlandia la terapia annuale costerà tra gli 8.220 e i 8.820 dollari.

Nel nostro Paese devono ancora decidere.

Il Praluent costerà invece 13.200 dollari a paziente per un anno di terapiaUn mercato ricchissimo grazie ai nuovi farmaci e soprattutto illimitato grazie al dimezzamento del colesterolo!

Chi pagherà il nuovo salasso? Ovviamente i Sistemi Sanitari Nazionali oramai sul precipizio dell’abisso…

Magie in camice bianco

Il giochetto di prestidigitazione è sempre il medesimo?

In laboratorio producono una molecola chimica ben precisa (attenzione non un nuovo principio attivo, ma copie di altri già esistenti leggermente modificati), quindi preparano il medicinale e poi creano il problema sanitario, la malattia specifica per quel farmaco. Il solito problema-reazione-soluzioneIl problema è il colesterolo alto che va dimezzato, la reazione sono i congressi dei cardiologi, gli articoli (veline) alle agenzie stampa, e infine la soluzione è bella e pronta: i farmaci monoclonali! Meccanismo diabolicamente perfetto.

Il colesterolo è così pericoloso?

Esistono tantissimi articoli ben fatti su questo argomento, però un accenno è importante per capire di cosa stiamo parlando.

Mi baserò sul libroColesterolo: menzogne e propaganda” del cardiologo francese Michel de LorgerilPer il ricercatore del CNRS il colesterolo è diventato il nemico numero uno nella prevenzione delle malattie cardiovascolari perché fa comodo a tuttigli interessi economici in gioco sono enormi, soprattutto dopo l’arrivo delle statine. Non è un caso che i farmaci anti colesterolo rappresentano uno dei più grandi affari del mercato sanitario mondiale.

Il colesterolo interessa anche le industrie agroalimentari con i loro prodotti presumibilmente anti colesterolo (margarine, yogurt, ecc.).

Va superata anche la distinzione tra colesterolo buono e cattivo perché si tratta di semplici idiozie.

Vi sono studi clinici recenti che mostrano come l’aumento del colesterolo buono e l’abbassamento di quello cattivo non proteggono dalle malattie cardiovascolari. La pistola fumante sono tutti quei pazienti in cura con statine che muoiono lo stesso (forse a causa dei farmaci) a seguito di attacchi cardiaci.

Dove stanno la prevenzione e la protezione?

Quindi l’aumento del colesterolo non è di per sé una causa di problemi cardiovascolariIl colesterolo può essere letto come una alterazione dello stile di vita nei parametri biologici, vera e unica causa della malattie cardiovascolari.

Il colesterolo è un semplice indicatore di rischio. Tutto qua.

Tutti gli studi clinici pubblicati dopo il 2005 sono negativi sulla questione. Il tasso di colesterolo si può ridurre con l’assunzione di farmaci (che bloccano la sintesi del colesterolo nel fegato), ma se contemporaneamente lo stile di vita non cambia, il rischio rimane lo stesso. Se per esempio una persona continua a fumare, ad essere sedentaria, ecc. pensando di essere protetto dalla statina, essa andrà probabilmente comunque incontro ad un disastro.

È bene pertanto che le persone lo sappiano: le statine non forniscono alcuna protezione!

Abbassano il colesterolo senza alcun effetto sulla mortalità.

Molti studi sulle statine sono molto sospetti a causa del coinvolgimento delle industrieInfatti il programma ALLHAT del 2002, l’unico sponsorizzato da istituzioni pubbliche indipendenti e non dalle lobbies, non mostra alcuna protezione malgrado il colesterolo basso.

In ultima analisi le statine, presentate come la panacea per tutti i mali, hanno numerosi effetti collateraliPer le persone attive, sembrano influenzare la qualità della vita causando dolori muscolari e depressione, nel lungo termine esiste un aumentato rischio di cancro specialmente nelle persone con più di 60 anni. Lo studio PROSPER del 2002 mostra maggior incidenza di cancro e numero di morti per cancro nei pazienti che usavano la pravastatina, rispetto alle persone senza trattamento.

Colesterolo e infiammazioni

Il colesterolo è quasi del tutto endogeno, prodotto dal fegatoIl corpo lo produce di riflesso quando vi sono infiammazioni in circolo.

pericolo-genericoIl problema quindi non è il colesterolo: esso sarebbe la soluzione che sta cercando di mettere in atto l’organismo per guarire. Il vero pericolo è l’infiammazione delle pareti delle arterie e se questo viene ignorato (come fanno i medici), il colesterolo può accumularsi ostacolando il flusso del sangue verso il cuore o verso il cervello, sfociando in un attacco cardiaco o un ictus.

La colpa ovviamente cadrà sul colesterolo.

Ma la colpa è del colesterolo che cerca di spegnere gli incendi o dello stile di vita che ha creato le infiammazioni? Le fonti di infiammazione sono diverse. Quando nel corpo c’è un livello alto di ossidazione, contemporaneamente si attivano i radicali liberi. Il colesterolo Ldl si ossida nel corpo grazie al consumo di grassi artificiali (margarine), oli parzialmente o totalmente idrogenati, oli vegetali prodotti a caldo, cibi geneticamente modificati, una dieta con molti zuccheri e cereali raffinati, alcool e tabaccoAnche la presenza di metalli pesanti come mercurio (vaccini, amalgame, ecc.), alluminio (farmaci, vaccini, pentole, ecc.), piombo (benzine, vernici, ecc.), ecc. creano numerose infiammazioni.

A cosa serve il colesterolo?

Va detto semplicemente che il colesterolo è di vitale importanza per la salute umana.
  • Ogni singola cellula nel corpo è composta da colesterolo;
  • il colesterolo aumenta l’integrità della membrana della cellula e fornisce alle cellule la necessaria
  • robustezza e stabilità;
  • ogni ormone steroideo è composto da colesterolo;
  • la capacità del corpo di sintetizzare la vitamina D dipende dal colesterolo;
  • il colesterolo è un antiossidante, uno spazzino dei radicali liberi e spegne le infiammazioni;
  • i sali biliari, fondamentali per la digestione e l’assimilazione dei grassi, sono composti da colesterolo;
  • il sistema immunitario necessità del colesterolo per riparare le cellule danneggiate;
  • il colesterolo sostiene la memoria; ecc. ecc.
Ci sarebbero ancora tante altre informazioni importanti sul colesterolo.

Ma questo certamente basta per affermare che la pratica medica che cerca di eliminarlo dall’organismo con ogni mezzo è follia allo stato puro.

Chi ci guadagna in tutto questo

non è certo l’uomo, il quale invece sarà sempre più schiavo del Sistema, sempre più ammalato, bensì l’Industria che spaccia droghe.

L’Industria che crea malati e che vende malattie!

Marcello Pamio

Marcello Pamio, scrittore, vive a Padova e insegna nutrizione in diverse scuole di Naturopatia. Ha lavorato per alcuni anni nella redazione della famosissima rivista Nexus (edizione italiana), che da sempre si occupa di denunciare ciò che le fonti d’informazione ufficiali censurano. Dal 1999 gestisce il sito internet www.disinformazione.it. È autore di diversi saggi di successo.

la-fabbrica-dei-malati-114231La Fabbrica dei Malati – Libro
Come l’industria farmaceutica crea milioni di malati
Marcello Pamio

La commercializzazione della malattia è l’arte raffinata di vendere malanni, un modo efficace per spacciare farmaci ed esami che portano a profitti enormi. Tale commercializzazione richiede una regia ben precisa, degli attori principali, secondari e molte comparse. Le aziende farmaceutiche (registi e produttori) devono per forza di cose coinvolgere i medici (attori protagonisti) per prescrivere le ricette, devono coinvolgere i ricercatori (attori non protagonisti) che inventano veri e propri nuovi disturbi, i gruppi di pazienti e/o famigliari di malati (comparse) che richiedono a gran voce un supplemento di terapia, e infine i pazienti veri e propri che richiedono tali farmaci perché convinti di essere malati (spettatori incoscienti). Lo scopo del presente lavoro è di svelare la trama e la sceneggiatura di questo documentario, visto e vissuto ogni anno da centinaia di milioni di persone … Soltanto se si conosce esattamente come lavora il Sistema si è in grado di difendersi. Le persone prive di una corretta e completa informazione finiranno tutte, chi prima chi dopo, stritolate dalla macchina infernale del marketing farmaceutico. è solo questione di tempo.

Il documentario “Inventori di malattie – Servizio di Rai 3

INVENTORI DI MALATTIE
Come vendere farmaci a gente perfettamente sana

Inventori di Malattie Versione Completa Il servizio mette in evidenza come l’industria farmaceutica finanziarizzata sia oggi in qualche modo costretta ad ingigantire, spesso con attente strategie di marketing della paura, nuove malattie pur di assicurare un rendimento crescente delle proprie azioni. I danni a carico della collettività mondiale e della sua salute sono incredibilmente evidenti. In America più di 5 milioni di bambini vengono trattati con psicofarmaci, semplicemente perché “troppo” vivaci.

Rai3 – C’era una volta
Puntata del 5.8.2009

Vendere farmaci a gente sana. Inventare malattie piuttosto che farmaci. E’ un business in voga che rende l’industria farmaceutica la più florida del pianeta.

Una strategia per rafforzare posizioni di monopolio ed assicurarsi solide fette di mercato, spesso a danno della salute pubblica dei cittadini. Lo denuncia “Inventori di Malattie, una co-produzione Rai Tre/C’era una volta e Alhambra Factory. Il viaggio-inchiesta che parte dagli Stati Uniti e traccia un inquietante racconto sulla “colonizzazione farmaceutica” di larghe fette di popolazione del pianeta, attraverso le suggestioni ammiccanti delle campagne pubblicitarie, gli innumerevoli conflitti d’interesse e le tante complicità occulte. «È un lavoro di molti mesi per portare alla luce il fenomeno dell’uso eccessivo di farmaci negli Stati Uniti e in generale nel mondo occidentale», spiega a Unimondo Nicoletta Dentico (vicepresidente dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale) che con di Luca Cambi e Francesca Nava ha curato il documentario. In inglese si chiama Disease mongering che si potrebbe tradurre “Commercializzazione delle malattie“. Un percorso che va dalla creazione a tavolino di un disturbo alla sua consacrazione ufficiale, sino a far diventare un farmaco un blockbuster, ovvero un farmaco con prescrizione di ricetta medica che ha superato i 10 milioni di dollari l’anno di vendite” – sostiene Dentico. L’industria farmaceutica, costretta dalla Borsa ad aumentare sempre di più i propri profitti, non si può permettere battute d’arresto. «Così» – prosegue Dentico – «invece di fare innovazione e ricerca investe in marketing e mette a punto una strategia perfetta che coinvolge e condiziona tutti gli attori del processo mediatico e produttivo. Una strategia basata fondamentalmente su innumerevoli conflitti di interessi a partire dalla complicità dei media nel diffondere le nuove malattie, fino ai corsi di formazione permanente da parte dei professori universitari, che spesso risultano essere anche consulenti di società farmaceutiche; dal lavoro sporco degli informatori farmaceutici alla corruzione stessa e diretta dei medici; dalle associazioni di pazienti finanziate dalle case farmaceutiche al ruolo ambiguo dell’FDA, che su questo processo dovrebbe controllare… e soprattutto l’implacabile forza d’urto del marketing, in grado di diffondere una paura, creare un bisogno, proporre un rimedio e fare vendite di farmaci per milioni di dollari (500 milioni di dollari l’anno è la media dell’industria farmaceutica), anche attraverso libri per bambini!». Le strategie di marketing: vendono paura di invecchiare, di essere timidi, essere agitati, essere adolescenti, essere in meno pausa… essere umani. Tutti disturbi che si tramutano in malattie da curare con farmaci -sempre gli stessi- spesso inutili se non dannosi, magari il cui brevetto è in scadenza e occorre trovare un escamotage per rinnovarlo (è il caso del Prozac, tinto di viola e trasformato in Sarafem, senza alcuna modifica, per curare un certo “Disturbo Disforico Premestruale”). Gli effetti collaterali sono un altro tema del documentario. Trial clinici fatti solo parzialmente i cui risultati sono stati nascosti e mai pubblicati, casi di suicidio e di morte per cocktail letali di farmaci, esagerata diffusione nelle scuole di farmaci per curare il disturbo di iperattività dei bambini (ADHD). Queste e altre storie e la testimonianza dell’Avv. Menzies di Los Angeles, in causa da anni con la Glaxo Smith Kline che spiega come solo facendo una causa si costringa l’industria farmaceutica a tirare fuori le carte. Il documentario è guidato nel suo sviluppo da spezzoni di una preveggente commedia francese scritta negli anni 20 dal titolo “Il Dott. Knock e il trionfo della medicina”, trasposta poi in film negli anni ‘50. E’ la storia di un medico senza scrupoli che arriva in un paesino di gente tranquilla e, con metodi tutt’altro che scientifici, convince tutta la popolazione di essere affetta da svariate malattie. Nel giro di pochi mesi si arricchirà mettendo a letto mezzo paese, con grande gioia del suo conto in banca e di quello del farmacista! La sua teoria è che “non esiste gente sana, ma solo gente più o meno malata”. Le numerose le interviste del documentario: a medici (Marcia Angell, Silvio Garattini, Steve Woloshin, Lisa Shwartz), giornalisti (Melodie Petersen, Merrill Goozner), oltre che avvocati ed economisti (J. Stiglitz) e due importanti insider (Peter Rost, ex vice direttore marketing della Pfizer e Mike Oldani, ex informatore farmaceutico).

Ecco alcune frasi tratte dalle interviste:

  • “L’unica innovazione degli ultimi anni nel settore farmaceutico è il marketing” (Marcia Angel)
  • “Ho definito il settore farmaceutico una mafia perché agisce e si comporta esattamente come la mafia” (Peter Rost)
  • “Dal momento in cui viene fatta una causa ad una casa farmaceutica al momento in cui questa dovrà pagare una multa passa talmente tanto tempo che il guadagno dalla vendita di quel farmaco è molto, molto superiore al costo della multa che la casa farmaceutica dovrà pagare” (K. B. Menzies, avvocato)
  • “Vendono paura, paura d’invecchiare, di ammalarsi, paura di essere adolescenti, paura degli altri…” (M. Petersen)
  • “La Chadd, l’associazione di pazienti per la cura dell’ADHD, ha poi ammesso di aver preso 700.000 dollari dalla Novartis, la casa farmaceutica produttrice del Ritalin” (M. Oldani)

Un documentario da non perdere, nonostante l’ora notturna (c’è sempre la possibilità di utilizzare il video-registratore) e che Unimondo – che fin dall’inizio ha sostenuto la serie di documentari “C’era una volta” ideata da Silvestro Montanaro – annuncia volentieri ai propri lettori.

Link: http://www.stampalibera.com/?p=5877
Link: http://libertadipensiero.netsons.org/?p=4514

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