Clamoroso in Piemonte: il Commissario del Governo vieta il 5G a Garbagna Novarese perché “estremamente pericoloso” – ESCLUSIVA OASI SANA
al contenut di Maurizio Martucci
“Radiofrequenze estremamente pericolose per la salute dell’uomo”.
Dal 112° Comune d’Italia ufficialmente Stop 5G arriva la mossa che nessuno s’aspetta: dopo l’allarme del Copasir sul 5G cinese e il premier Conte sempre più alla strette per una tecnologia tutt’altro che sicura, in un comune piemontese della provincia di Novara un emissario del Governo ha emanato un’ordinanza urgente e contingibile per vietare la “sperimentazione e/o l’installazione del 5G su tutto il territorio“.
Dal 17 Dicembre 2019 appeso all’Albo pretorio del Comune di Garbagna Novarese, l’atto è stato redatto e firmato da Antonella Azzarello, funzionario economico-finanziario in servizio presso la Prefettura di Novara, ma soprattutto – dal 23 Maggio scorso – Commissario Prefettizio con attribuzione dei poteri spettanti a Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale nel piccolo centro novarese (meno di 1.500 abitanti) dove nell’ultima tornata elettorale nessuno s’è candidato per la fascia tricolore da primo cittadino.
L’unicità e singolarità della 22^ ordinanza urgente e contingibile Stop 5G d’Italia sta quindi proprio nella natura del mittente, cioé nel fatto di essere stata emessa non propriamente da un Sindaco (che comunque risponde ai suoi concittadini elettori), bensì da un commissario della Prefettura, ovvero da un organo periferico del Ministero dell’Interno che è anche ufficio territoriale del Governo nel capoluogo di regione.
Seppur da un organo decentrato e periferico, stiamo comunque parlando di un soggetto giuridico amministrativo nominato dal Prefetto, punto di riferimento istituzionale e a sua volta dipendente dagli Interni e con poteri derivabili anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Si apre così una clamorosa crepa all’interno dell’esecutivo Conte: l’ordinanza emanata dal Commissario Azzarello in simbiosi con l’applicazione del principio di precauzione sancito dall’Unione europea e recepito dall’Italia come Stato membro, è la cartina di tornasole di come fermare il 5G con una sensata moratoria in difesa della salute pubblica sia sempre più un’emergenza a cui non ci si può più sottrarre.
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