Oneness University, messaggi quotidiani
Dolore e piacere sono i due lati della stessa moneta.
Sri Amma Bhagavan, 19 febbraio 2016
Liberazione dai piaceri Piacere e dolore sono le due facce della stessa moneta. Per fuggire dal dolore ti rifugi nel piacere ma, quando il piacere finisce ti ritrovi immerso ancor di più nel dolore. Ma, questo piacere dov’è? Dove si trova? Il piacere è qualcosa di condizionato, sempre … sempre, sempre, perciò diventa inevitabilmente una dipendenza. La mente non fa altro che creare il desiderio di ottenere ogni genere di piacere. La mente si comporta esattamente allo stesso modo. La mente usa uno specchio e vi riflette la felicità, la gioia, chiamando “piacere” l’immagine che appare sulla sua superficie. La mente non può darti la gioia, non può darti la felicità e allora usa lo specchio per illuderti con il piacere. Ormai non si usa più la parola “gioia” nelle nostre esperienze, perché non possiamo veramente sperimentarla, averla. Usiamo invece la parola “piacere” («Mi ha fatto piacere»).
Danilo diinabandhu: appunti Deepening 2013
(Corso per il Risveglio alla Oneness University, India)
Finito l’uno, inizia l’altro.
Quando ottieni il piacere? Cosa ti dà piacere?
Potresti trarre piacere dall’ottenere qualcosa, qualcuno, un oggetto, un bene, una relazione, fama, successo, ecc. Ottiene il piacere da una cosa qualsiasi ma poi, più passa il tempo tanto più il piacere si attenua, fino a scomparire … ed ecco che riappare il dolore.
Per mantenere lo stesso livello di piacere devi ottenere sempre di più, e poi ancora di più! Il piacere, però a un certo punto non ha più possibilità di crescere, come ogni cosa anche il piacere ha un limite.
Ami tanto qualcuno, l’amore è al culmine agli inizi del vostro rapporto. Provi un grande piacere al solo guardare quella persona, diciamo che il piacere equivale a 100 unità.
Quando l’altra persona ti guarda, senti piacere a livello 100 unità.
Dopo una settimana lei/lui ti sorride, il livello del tuo piacere è di 100 unità.
Altrettanto accade dopo ancora qualche giorno, quando la persona ti guarda, ti sorride, ti parla.
Ci vuole sempre qualche cosa in più per mantenere lo stesso livello di piacere.
Il piacere risiede nella tua immaginazione!
Un esempio. Una bella ragazza è seduta di fronte a te sul treno. Manca la luce, la ragazza di casca addosso, senti un grande piacere in te. Torna la luce e vedi che non era la ragazza ma una lebbrosa che era nello stesso scompartimento.
Dove era quel piacere che hai sentito? Nel fatto oggettivo oppure nella tua immaginazione?
Il piacere si trova esclusivamente nel pensiero che fantastica.
Per questo motivo continui a rimuginarlo.
Quando la cosa accade veramente, l’esperienza che ne deriva non ha la stessa forza dell’aspettativa che avevi rimuginando il piacere col pensiero.
Quando il piacere diventa una dipendenza, fa uso di te.
Se la dipendenza diventa molto forte, estrema, può anche distruggerti.
Il piacere va bene, ma non deve diventare una dipendenza.
Qualsiasi piacere finisce sempre con prendere il sopravvento, facendoti perdere la focalizzazione (indulgenza nel piacere).
Se godi di un piccolo piacere, va bene; se ti rende felice va bene.
Ma quando la mente chiede di più, e poi ancora di più … sempre di più, dovresti diventare consapevole che non sei felice, che quel piacere ti sta causando dolore, ansia, insicurezza, desiderio di sempre maggior piacere.
In questo caso bisogna diventare consapevoli di questa situazione.
Le dipendenze che tutti conosciamo (alcool, fumo, droghe, cibo, sesso, gioco, ecc.) sono gli esempi più chiari ed eclatanti che la civiltà odierna mette in mostra ogni giorno.
Ogni volta che la mente dice: «Sì, ce l’ho fatta!» crea e prova piacere ma, subito dopo, il piacere sparisce e la mente ti chiede di ottenere qualcos’altro … e poi altro ancora, e ancora, e ancora …
Quando vuoi stare in contatto con il dolore, la mente non te lo permette, ti spinge alla fuga facendoti rifugiare nella ricerca del piacere, in qualsiasi modo sia possibile, o anche impossibile.
«Mamma, posso toccare la luna?».
«La mamma prende uno specchio e fa toccare al bambino il riflesso della luna sulla sua superficie».
In questo modo la mente ti toglie energia, e tu diventi stanco/a. Quando sei stanco/a, senza energie, è impossibile per te sentire la gioia.
La gioia vera, la gioia senza causa, accade quando “tu non ci sei”, e per questo il Divino è completamente dentro di te, quando Il Divino occupa interamente il tuo essere.
Gioia e silenzio sono proprietà esclusive del Divino.
Finché non sei risvegliato non fai altro che cercare il piacere e, subito dopo il piacere, c’è sempre il dolore.
Tu non sei responsabile di questo!
Esercizio: contempla come il piacere si crea nel pensiero, non nella realtà. Piacere e dolore, sono i due lati di una stessa medaglia.
Diventa consapevole dei tuoi piaceri: diventano una dipendenza o ti rendono felice?
Chiedi al Divino di donarti una nuova Coscienza, libera dalla dipendenza del piacere.
Libertà è uno stato di Coscienza che non ha opposti Sri Bhagavan: «L’uomo è imprigionato proprio dal concetto di ‘Libertà’. Lui pensa che si debba ottenere la Libertà andando contro il Sistema esistente e contro le Regole della società. La Libertà è essenzialmente uno stato interiore di esistenza, in cui non sei più attivato dalla paura. Per cui non ti senti più soffocato, quindi non opponi più resistenza contro qualsiasi struttura, legge o valore, che la ‘società’ rappresenta. Libertà non è una rivolta contro qualcosa. Libertà è uno stato di Coscienza che non ha opposti». Sri Bhagavan: «Man is bound by the concept of ‘Freedom’ itself. He thinks freedom is achieved by going against the existing system and the norms of the society. ‘Freedom’ is essentially an internal state of existence where you no more arise from fear. Hence there is no suffocation or resistance against any structure, law or value that ‘society’ stands for. Freedom is not a revolt against something. It is a state of consciousness that has no opposites».
https://www.youtube.com/watch?v=Uxc5roEDbVI
Archivio storico su LiberaMenteServo.it:
Maestri/Diksha
Presenza Divina
La Oneness non è una religione, non è un culto, non è una filosofia, è semplicemente un Fenomeno come un passaggio di una cometa, un’eclissi solare o altri fenomeni naturali.
Questo fenomeno ha 850 anni e si è rivelato nel 1989, quando la sfera Dorata si è presentata ai bambini della scuola Jivashram che poi sono diventati insegnanti della Oneness University. Nel 1989 il fenomeno profetizzò molte rivelazioni e fin’ora si sono tutte realizzate.
Finora abbiamo percorso la strada lunga: Awakening, le sadhana ecc. Ora c’è la via breve: anche le persone mondane che non credono entrano nelle Sri Amma Bhagavan Sacred Chambers, chiedono al loro Divino di diventare fisico e succederà tutto velocemente.
La seconda cosa da capire è che Dio diventa Antaryamin dentro di voi, Il Dio che diventa Antaryamin dentro di voi e il Dio che vive nelle Sri Amma Bhagavan Sacred Chambers sono tutti coscienza collettiva, tutto è Paramatma. Quando voi pregate e chiedete, è quel centro che si chiama Dio -e che viene chiamato Paramatma- che arriva a voi come Antaryamin per voi, che fa miracoli, che arriva come esperienza, che vi sta osservando e questo Antaryamin arriva con un corpo specifico.
Bhagavan diceva che nel 2014 si sarebbe ritirato, perché il vostro Avatar sarebbe diventato fisico. Il Paramatma si rivelerà a voi nel modo più appropriato per voi. Le Sri Amma Bhagavan Sacred Chambers sono una via breve verso il risveglio, la trasformazione, la realizzazione di Dio e la risoluzione di ogni genere di problema. Ciò che accade dipende dalla relazione che avete con il vostro Divino Personale.
Questo è davvero qualcosa che cambia le cose. Qualcosa che cambia le cose per tutta l’umanità.
Dovete aver pensato molto spesso: Dio, se ci sei, perché non vieni da me? Perché non mi parli? Perché non mi aiuti? Quello è esattamente ciò che sta accadendo. In India e nel resto del mondo, adesso, ci sono più di settecento di queste Sri Amma Bhagavan Sacred Chambers. Arrivano tantissime persone ogni giorno e quasi tutte le loro preghiere vengono esaudite.
«Quando diventi illuminato ti rendi conto che non c’è nessuno scopo in questa creazione. C’è semplicemente perché c’è gioia nella creazione e la gioia esprime se stessa in tutte le forme. Quando ti illuminerai vedrai che c’è soltanto gioia, c’è solo Amore».
Da: Serate con Sri Bhagavan “Avatar dell’illuminazione“.
La Oneness e’ un Fenomeno, il suo scopo e’ quello di diffondere in tutto il pianeta lo spirito della Oneness. Si comincia con lo scoprire la Oneness in se stessi, nella famiglia, nella società e nel proprio paese. E non ci si ferma qui. Si scopre anche la Oneness sul pianeta, e la Oneness con ogni cosa che vive, e naturalmente la Oneness con l’universo, ed infine con il Divino. La trasformazione dell’individuo porta alla trasformazione globale.
«Lo stato più elevato fra tutti è quello di Seva. Lo Spirito di Seva è intrinseco in ogni intuizione, realizzazione, esperienza mistica e Mukthi. E’ questo spirito che vi spinge a condividere con il mondo ciò che vi è stato dato».
Da insegnamenti: Sri Padmavathi Amma “La Madre Divina”.