Omraam Mikhaël Aïvanhov (1900-1986)
Al di sopra del bene e del male esiste una terza loggia
In questo brano di una conferenza, il Maestro parla del bene e del male in quanto forze ed energie e non in quanto avvenimenti. Se siamo intelligenti e ci impegnamo, il “male”, che è una energia non dominata e mal orientata, può trasformarsi in bene ed essere utilizzato per creare delle cose formidabili. Per esempio: le dighe, che dominano la forza delle acque per produrre elettricità, oppure le proprietà di alcune piante tossiche (il male) come la digitale che servono a produrre delle medicine (il bene) come la digitalina, medicina ben conosciuta dalle persone cardiopatiche. Ci teniamo a ricordare che il Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov era contro qualsiasi forma di violenza.
Questo brano di conferenza non ancora pubblicato è offerto dalla Edizioni Prosveta SA, che pubblicano l’opera del Maestro spirituale Omraam Mikhaël Aïvanov.
Nota introduttiva : La traduzione dei testi nei sottotitoli è letterale. Si è intervenuti, in maniera limitata, sulla forma sintattica del testo in italiano per una migliore leggibilità.
LOGGIA BIANCA E LOGGIA NERA
O.M. Aïvanhov
«Nella Scienza esoterica vengono chiamate “loggia bianca” e “loggia nera” le due potenze che agiscono nell’universo. Si tratta rispettivamente delle potenze della luce e delle tenebre alle quali generalmente diamo l’appellativo di “bene” e “male”. Queste due logge, però, sono dominate da una terza loggia, della quale perfino gli Iniziati sanno poco, poiché si tratta di una realtà che supera l’intendimento umano. Questa terza loggia è il regno esclusivo di Dio, che è al di sopra del bene e del male e utilizza l’uno e l’altro.
Gli esseri umani non devono cercare di combattere la loggia nera, non sono armati per questa lotta. L’unica cosa che dobbiamo fare è legarci alla loggia bianca, alle potenze del bene, e seguire le loro istruzioni: esse ci daranno gli elementi che neutralizzeranno i veleni secreti dalla loggia nera. È così che riusciremo a far trionfare il bene conservando le nostre forze e la nostra pace».