In ogni cosa non puoi ritrovare altri che te stesso
Ciascun essere umano ritrova sé stesso in ogni cosa. Ecco una semplice storia, esplicativa di questo antichissimo e sempre attuale concetto.
Nel bosco giaceva un uomo privo di coscienza.
Un ladro lo vide e gli si avvicinò pensando fra sé: «Quest’uomo è stato aggredito dai banditi e la polizia starà certamente per arrivare. Farei meglio ad allontanarmi di corsa da qui».
Più tardi si avvicinò un ubriacone che pensò: «Questo povero uomo ha bevuto così tanto che è morto. Non è riuscito a reggere l’alcol come me!».
Infine, passò di là un santo; vedendo l’uomo privo di coscienza pensò: «Quest’anima benedetta è caduta in Samadhi (ndt: stato mistico di unione con Dio). Mi siederò ai suoi piedi per meditare nel Signore».
Spiegazione. I tre Guna: Sattva, Rajas, Tamas
Saktih Sa Sivasya Saktih (Saktih è il potere di Siva)
- Un sattvaguni (ndt: persona retta) trova sempre sattvaguna (ndt: purezza e conoscenza) in ogni cosa.
- Un rajaguni (ndt: egoista e materialista) trova sempre rajah (ndt: azione e passione) in ogni cosa.
- Il tamaguni (ndt: predatore e prevaricatore) trova sempre tama (ndt: ignoranza e inerzia) in ogni cosa.
Nel visitare Benares la persona retta si assocerà ai saggi ed ai santi sulla riva del Gange e troverà Benares un posto molto sacro.
Un turista andrà per la città e la troverà simile a tutte le altre, noterà soltanto le cose utili per soddisfare i suoi bisogni.
Un malfattore troverà in Benares un luogo ideale per effettuare le sue malefatte e mettere in atto i suoi imbrogli.
La stessa città viene concepita in tre modi diversi dalle tre persone, a seconda dei rispettivi temperamenti.