11 settembre: commissione vigili del fuoco dichiara che le torri erano minate

11 settembre: Commissione vigili del fuoco dichiara che le Torri erano minate

ilfattoquotidiano.it

Giulietto Chiesa, 18 agosto 2019

11 settembre, le torri del WTC erano minate? Una Commissione di vigili del fuoco lo sostiene e per me è giusto ascoltarli

Il 24 luglio scorso, 18 anni dopo la tragedia dell’11 settembre a New York, nel silenzio totale dei grandi media americani (e italiani), cinque uomini non “qualunque” si sono riuniti nel Distretto di Piazza Franklin e Munson, a un passo dai Queens di New York, per approvare, all’unanimità, una risoluzione.

Il cui testo proclama l’”incontrovertibile evidenza” del dato che “esplosivi preventivamente collocati” all’interno delle “tre torri” del World Trade Center, “ne hanno provocato la distruzione”.

Chiunque abbia seguito un poco le polemiche che da 18 anni ruotano attorno alla spiegazione dell’11 Settembre 2001, si renderanno conto immediatamente che una tale dichiarazione cancella in un colpo solo l’intero impianto della inchiesta ufficiale, contenuta nel famigerato “9/11 Commission Report”.

Dunque è importante sapere chi sono questi cinque uomini. Sono i membri della Commissione dei vigili del fuoco del Distretto di Piazza Franklin e Munson: un distaccamento di “volontari” (come lo sono i pompieri americani) che subì gravi perdite mentre portava aiuto nei primi momenti del dramma. I pompieri della Contea di Nassau che morirono nelle torri furono 24, ai quali si aggiunsero quattro residenti nel quartiere. La Commissione dei cinque (composta da uomini che 18 anni fa parteciparono a quelle operazioni e ne uscirono vivi) ha l’incarico di tenere viva la memoria di quell’evento.

I loro nomi vanno ricordati: Philip F Melloy, Dennis G. Lyons, Joseph M. Torregrossa, Christopher L. Gioia, Les Saltzman. Non perché siano famosi. Né probabilmente lo diventeranno. Ma sono importanti perché videro con i loro occhi, sentirono con le loro orecchie. Sono i primi esperti, sanno di che si tratta, portano i segni nei loro corpi.

Tuttavia non furono ascoltati, nemmeno interrogati dalla Commissione. E, se lo furono, le loro testimonianze vennero taciute o ignorate. Ci sono voluti 18 anni perché potessero trovare la forza e il coraggio di rendere pubblico, solennemente, quello che sanno. Ovviamente i grandi media americani e occidentali non diranno una parola di tutto ciò, ma questo non basterà per fermare la notizia. Non lo impedisce a noi in questo momento.

Questi cinque testimoni, pompieri di New York, cittadini americani, si sono mossi dopo che il Comitato degli Avvocati per una nuova inchiesta sull’11 settembre è riuscito a far arrivare una precisa richiesta sul tavolo del Procuratore del Distretto Sud di New York, Geoffrey S. Berman.

La richiesta era esattamente quella di riconoscere l’evidenza che il World Trade Center era stato preventivamente riempito di esplosivi, prima dell’arrivo degli aerei che colpirono due delle tre torri. Il fatto nuovo fu che l’Ufficio del Procuratore rispose (nel novembre scorso) riconoscendo che la petizione aveva il diritto di essere portata sul tavolo di un Gran Jury, cioè di fronte a un Tribunale dello Stato.

Il tempo passa, gli ostacoli ci sono e cresceranno, i ritardi si accumuleranno. Ma adesso ci sono testimoni ed esperti che dichiarano pubblicamente di voler sostenere “ogni sforzo di altre istituzioni governative che “vorranno investigare e scoprire la verità — che continua a essere ostacolata — sugli eventi di quell’orribile giorno”. Così dice la risoluzione dei pompieri di New York, Contea di Nassau. Il commissario Gioia ha detto: “Noi siamo il primo Distretto che approva questa risoluzione. Non saremo gli unici”.

Ma allora risorge potente un interrogativo: chi piazzò quelle cariche esplosive nelle tre torri? Chi poteva condurre in porto una tale operazione? Non certo i 19 terroristi “islamici” che sarebbero stati (e non c’erano) a bordo degli aerei. Ci volevano squadre di specialisti ben protetti per farlo. Tutte cose di cui la Commissione Ufficiale neppure si è occupata, negando poi l’esistenza “inoppugnabile” delle esplosioni dal basso, che precedettero e accompagnarono i crolli.

Dunque la Commmissione ufficiale ha mentito. Ricordiamo che a capo dell’FBI in quel momento c’era (pura coincidenza?) colui che è al centro dell’inchiesta sul Russiagate, Robert Mueller.

Fonte: Global Research. “Call for New 9/11 Investigation: New York Area Fire Commissioners Make History”.

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Onoriamo le vittime ristabilendo la Verità.
Editoriale di Danilo diinabandhu sevananda, 11/09/2014

Ci sono favole e favole … solo i bambini credono a Biancaneve con i 7 nani e la strega cattiva, a cappuccetto rosso con il lupo cattivo, a Babbo Natale con le sue renne volanti. Poi ci sono le favole per adulti, i quali hanno smesso di credere a Pinocchio, a Peter Pan, alla Bella addormentata nel bosco, ma credono ad altre favole; favole serie, raccontate dai telegiornali, scritte sui giornali, avvalorate da una pletora di “esperti” assoldati per far loro credere che tali invenzioni siano verità, costituiscano davvero la realtà del mondo in cui essi vivono. Ed ecco dunque che un asino volante che affascina il piccolo bimbo si trasforma in un terrorista spietato, capace di farla in barba alla nazione più potente nel mondo e di scardinare i suoi sofisticati e impenetrabili sistemi di sicurezza.Ed ecco dunque che il mantello dell’invisibilità si trasforma in un enorme aereo che vola raso terra a velocità pazzesca e, con precisione millimetrica, sfonda le cinture di protezione della sede del quartier generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, dissolvendosi subito nel nulla. Il foro nei muri di cinta è decisamente più piccolo rispetto alle dimensioni del velivolo che, secondo la favola, avrebbe colpito l’edificio, e i pochi resti sono incompatibili con quanto i narratori della favola raccontano ai bambini/adulti.

Secondo la favola che i veri governanti del pianeta vogliono farci credere, l’undici settembre 2001 quattro aerei di linea hanno girato per ore i cieli degli Stati Uniti senza essere minimamente intercettati, al completo di passeggeri ed equipaggi. Due di questi sono riusciti nell’impossibile impresa, grazie alle magnifiche doti dei presunti terroristi, piloti provetti autodidatti, di centrare in pieno i due grattacieli più famosi del mondo a New York.

Secondo la favola, TRE grattacieli (non soltanto i due colpiti dai presunti aerei) con infrastruttura in acciaio crollarono a causa dell’enorme calore sviluppato dagli incendi. Eppure, nella nostra storia, alcun grattacielo con infrastruttura in acciaio è MAI caduto a seguito di incendio.

Non c’è nulla di male, nel credere alle favole, soprattutto quando si è bambini. Le favole, anzi, svolgono un importante compito educativo e offrono al bambino un avvertimento morale in forma semplice, in modo che per loro sia facile afferrarlo.

Le favole per adulti, al contrario, sono dannose e sono pericolose. Esse hanno scopo ben diverso, sono narrate per coprire e giustificare infiniti crimini efferati compiuti ai danni dell’umanità, per trasformare gli adulti creduloni in adoratori dei loro stessi carnefici che si mascherano da salvatori.

Il giorno 11 settembre 2001 fu scritta una terrificante favola, i cui effetti devastanti si ripercuotono ancora oggi sulla vita di tutto il pianeta. Eppure, nonostante le prove e le evidenze che mostrano la verità, la maggioranza degli adulti vuole disperatamente credere che la favola sia vera: l’asino continua a volare, la zucca si trasforma in carrozza, i topini in cavalli bianchi. Si insegna ai bambini a non credere alle fantasie innocenti delle bellissime fiabe d’autore, e si indottrinano a diventare adulti che credono a ogni genere di menzogna del sistema reputandosi, in questo modo, persone sane, razionali, e intelligenti.

Il sangue e le lacrime versate dal 11 settembre 2001 in poi, reclamano Giustizia e Verità.

È dovere di ogni persona che si definisce civile interrogarsi e informarsi con mente libera e con intelligenza.

Ripropongo un importante video realizzato dall’associazione architetti e ingegneri per la verità sul 11 settembre (2001): “La gente non sa“. Tale organizzazione è dedicata a dissolvere il mito e la disinformazione con fatti scientifici ed evidenza forense, istruendo architetti, ingegneri e il grande pubblico sulla demolizione controllata ed esplosiva dei 3 grattacieli del WTC il giorno 11 settembre 2001.

Inganno globale – Libro e Film

Tutto quello che le televisioni non ci hanno raccontato sui fatti di quel giorno.
Tutto quello che le televisioni non ci hanno raccontato sui fatti di quel giorno.

Chiunque abbia vissuto, davanti al televisore, la giornata dell’11 settembre di cinque anni fa, porta incise nella memoria delle immagini che sin da quel momento sono entrate a far parte della storia dell’umanità. Ripetute all’infinito sugli schermi di tutto il mondo, non vi è persona oggi che non saprebbe riconoscere la terrificante palla di fuoco uscita della Torre Sud dopo l’impatto dell’aereo, o le immagini stesse dei due giganti d’acciaio – le Torri Gemelle di New York- che si accartocciano e si sbriciolano su se stesse, una dopo l’altra, scomparendo in una nuvola di polvere larga quanto la stessa isola di Manhattan.

Tutti lo abbiamo visto accadere, in diretta TV. Tutti abbiamo assistito, nello stesso momento, a questo incubo collettivo di dimensioni planetarie.

Ma quello che abbiamo visto è davvero quello che è successo?

Per quanto paradossale a pensarsi, è venuta emergendo nel corso di questi anni una lunga serie di indizi che sembrano suggerire che le cose non siano andate affatto come ci è stato raccontato.

Inganno Globale – come libro e come film – raccoglie e presenta tutti i più importanti di questi indizi, basandosi esclusivamente su informazioni forniteci nel tempo dal governo americano tramite i maggiori canali di informazione a livello mondiale.

Non si tratta quindi di opinioni gratuite o di condanne preconcette, ma di elementi oggettivi, fattuali, facilmente verificabili da chiunque.

Sono le stesse immagini andate in onda in tutto il mondo, che ci hanno mostrato in diretta televisiva quello che fino ad allora avremmo faticato a credere in un film di Hollywood.

Sono le testimonianze angosciate dei poliziotti, vigili del fuoco, giornalisti e passanti scampati per miracolo ai crolli delle Torri Gemelle, incapaci loro stessi di credere a quello che stavano raccontando.
Sono le fotografie della facciata del Pentagono colpita da un aereo, scattate dagli stessi militari che sono appena sfuggiti all’impatto devastante del velivolo.

Sono le immagini mandate in onda da tutte le TV del mondo del campo della Pennsylvania in cui si è schiantato il quarto volo dirottato. Sono immagini che tutti noi già conosciamo.

Quel giorno tutti guardavamo, ma nessuno di noi vedeva.

Accecati dall’orrore, scossi dall’emozione, catturati dall’incedere di eventi sempre più drammatici e impossibili, abbiamo lasciato scorrere sotto i nostri occhi tanti piccoli dettagli che solo a distanza di tempo, rivisti e analizzati con il supporto di esperti e cattedratici, sembrano suggerire una realtà ben diversa da quella che finora ci è stata presentata.

Scheda prodotto

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Massimo Mazzucco
Massimo Mazzucco

Massimo Mazzucco ha fatto per molti anni il fotografo di moda a livello internazionale, e nel frattemop ha anche realizzato alcuni film, come Romance (premiato a Venezia nel 1986), Obiettivo Indiscreto, Aaron Gillespie will make you a star, L’ombra Abitata.

Vive a Los Angeles, e da qualche tempo si dedica esclusivamente alla ricerca e all’informazione in internet, tramite il sito luogocomune.net di cui è responsabile.

Le playlist di LiberaMenteServo dedicate all’argomento

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David Icke, l’autore più controverso al mondo, da un quarto di secolo è impegnato a svelare i segreti dell’Universo, della realtà e delle forze che si manipolano. Ciò che un tempo veniva ridicolizzato e rifiutato, ora riceve continue conferme e consensi, e Icke, a lungo oggetto di scherno, viene ormai riconosciuto come un precursore.

Dopo l’evento all’Arena di Wembley nell’Ottobre 2012, Icke diventa un paladino della controinformazione. E’ ormai lontano quel giorno del 1991 in cui Icke, giornalista sportivo della BBC, si presenta nella trasmissione televisiva di Terry Wogan, facendo due dichiarazioni shock: si autoproclamò “Figlio della Divinità” e predisse immani catastrofi naturali che avrebbero devastato il Regno Unito. Il pubblico in studio, attonito, dopo un primo momento di sconcerto, scoppia a ridere e lo ridicolizza in diretta nazionale.

25 anni dopo, nel 2016, Icke torna proprio presso lo Sheperds Bush Empire – negli studi in cui avvenne la famosa intervista con Wogan – per annunciare il suo nuovo World Wide Wake Up Tour, che toccherà anche l’Italia.

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